Trovo veramente interessante e pubblico, convinto del contenuto, l'articolo che segue, apparso sul primo numero del rinato settimanale socialista "Avanti della domenica"
L’Italia è il caso unico dell’Occidente. E’ l’unico Paese dove manchino partiti radicati nella storia e nella cultura,con un’organizzazione interna solida e democratica. Paradossalmente,il partito più antico è ormai la Lega. E’ l’unico dove manchi in Parlamento un partito socialista fiero del suo nome,pienamente inserito nella famiglia dell’Internazionale socialista e del Partito Socialista Europeo. E’ l’unico dove il bipolarismo sia non una civile competizione tra forze sostanzialmente moderate, bensì una guerra civile strisciante, una rissa confusa e senza fine tra due poli dove l’area dell’estremismo, della irrazionalità o della antipolitica sia non marginale (come nel resto dell’Occidente) bensì determinante: dipietrismo e giustizialismo a sinistra, leghismo e razzismo a destra. L’Italia è l’unico Paese dove manchi una storia condivisa, cemento unificante e radice di qualunque Stato (è questo il tema del mio ultimo libro “Un bambino e la storia”). Al contrario, la ferita della guerra civile 1943-45 non si è ma dalla prima rimarginata, benchè la Resistenza sia alla base della Repubblica democratica. Lo scontro si è esteso verso il “dopo”, sino alle polemiche sulla distruzione della prima Repubblica provocata da Mani Pulite (le abbiamo viste anche nel decennale della morte di Craxi) e verso il “prima”, addirittura con la contestazione del Risorgimento stesso, base dello Stato nazionale. L’Italia è l’unico Paese dove dal 1979 si parli freneticamente di riforme istituzionali senza farle. La inconcludente - si potrebbe dire - “discussione dei trent’anni”. E’ l’unico dove da decenni impazzi un conflitto tra potere politico e giudiziario. L’unico dove pezzi del territorio siano parzialmente controllati dal crimine organizzato. E’ il Paese dove i salari e i livelli di libertà sostanziale sono i più bassi d’Europa, le differenze di reddito, il gap tra Nord e Sud, l’evasione fiscale le più alte. L’Italia infine (o piuttosto innanzitutto) è l’unico Paese dove una bomba atomica sia esplosa sul centro dello schieramento politico, abbia demolito le tre grandi famiglie che hanno forgiato l’Europa (socialista, democristiana e liberale) lasciando in piedi, agli estremi opposti gli eredi delle tradizioni anti democratiche emarginate nell’Europa stessa: fascismo, separatismo razzista e comunismo. Tutti questi catastrofici “casi unici”, come evidente, sono strettamente collegati tra loro, causa ed effetto l’uno dell’altro. In particolare, senza veri Partiti con la P maiuscola, non ci sarà democrazia funzionante. Senza un vero Partito Socialista non ci sarà una sinistra degna di questo nome e un minimo di giustizia sociale.
L’Avanti! è stato sempre il simbolo e la bandiera di questi due valori (morali e culturali ancor prima che politici): ”Partito” e “Socialista”, entrambe le parole con la iniziale maiuscola, entrambe espressione di un orgoglio profondo. “Di qui si passa” titolava nel 1896 il fondo del suo primo numero, intendendo che non si poteva evitare di fare i conti con la forza socialista. “Di qui si passa” potremmo dire anche oggi, riprendendo la pubblicazione di un Avanti! che, sia pur piccolo e ridimensionato, è la continuazione diretta di quello che ha lasciato un segno nella storia d’Italia e che, a sinistra, ha sempre avuto ragione. “Di qui si passa”. Non con riferimento, purtroppo, al peso politico dei socialisti, che è quasi scomparso. Ma, questo sì, con riferimento alla loro tradizione e cultura, che resta incancellabile. Senza passare attraverso di essa, senza fare i conti con esse, la democrazia e la sinistra non supereranno la crisi drammatica. E l’Italia continuerà a essere il caso unico dell’Occidente.
UGO INTINI
Dopo 15 anni il partito dei socialisti riprende la sua denominazione originaria: Partito Socialista Italiano.
"Desidero tuttavia chiarire che la decisione assunta dalla Direzione nazionale non deve essere intesa come un ripiegamento in un'autoreferenzialità sterile, o in una sorta di "ricerca del tempo perduto". Il Partito Socialista Italiano, con il suo portato di storia e di valori costituisce un patrimonio necessario, indissolubilmente legato all'Italia, a quell'Italia laica, democratica e antifascista, di cui festeggeremo il 150° anniversario dell'unità, che ha avuto e avrà nei socialisti un sicuro punto di riferimento.
Il partito, non solo non si scioglie, come qualcuno continua malevolmente a sostenere, ma si sta dando attuazione a quanto deciso dalla Direzione nazionale di giugno e dal Consiglio Nazionale di luglio, ovvero il rilancio di Mondoperaio, la campagna di adesione 2009, che è in pieno svolgimento, nonchè il rafforzamento delle strutture e della rete territoriale degli amministratori.
Tra dicembre e gennaio sarà inoltre attuato un quadro di iniziative aperte in ricordo di Pietro Nenni e Bettino Craxi orientate alla costruzione di un nuovo centro sinistra in Italia.
In questa cornice prosegue il nostro impegno all'interno di Sinistra e Libertà, riaffermato nell'Assemblea Nazionale di Napoli che ne ha definito la forma federativa.
E'dunque evidente che la costituzione dei coordinamenti regionali e provinciali di Sinistra e Libertà, dovrà essere rappresentativa di tutti i soggetti federati.
Inoltre dev'essere chiaro che Sinistra e Libertà dovrà caratterizzarsi come una forza della sinistra riformista e non antagonista.
Sotto questo profilo è necessario promuovere, favorire ed estendere nelle singole regioni un rapporto sempre più stretto con i repubblicani di Luciana Sbarbati, i liberaldemocratici e i pensionati democratici.
All'indomani delle elezioni regionali, che saranno svolte, dove possibile, sotto il simbolo di Sinistra e Libertà, sarà il congresso del nostro partito a tracciare e definire forma e futuro di questa alleanza.
Nei prossimi mesi dispieghereremo infine la nostra iniziativa politica giovandoci del rapporto di collaborazione con singoli parlamentari, da Cesare Marini a Giancarlo Lehner, che ci hanno garantito la loro disponibilità a presentare disegni di legge legati alle campagne pubbliche (Statuto dei lavori, diritti civili, politiche per le famiglie) del Partito Socialista Italiano e di Sinistra e Libertà.
Il lavoro da compiere è molto.
Sono certo di potere contare sull'impegno dei dirigenti, degli iscritti e dei simpatizzanti che ci accompagnerà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Un saluto fraterno
Riccardo Nencini
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